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La cultura azteca è senza dubbio una delle più affascinanti e, in gran parte, misteriose del pianeta. Un popolo antico e assolutamente unico che ha sviluppato delle tradizioni molto interessanti e piene di suggestioni.
E’ infatti molto intrigante per i ricercatori andare ad approfondire i segreti dell’arte militare azteca che si distingue su moltissimi punti da tutte le organizzazioni militari già conosciute in occidente ed in oriente.
L’organizzazione militare azteca
La prima falange dell’esercito azteco era rappresentata dal popolo stesso. I cittadini comuni, chiamati yaoquizqueh, ricevevano fin da tenera età un addestramento militare di base.
Poi vi erano dei guerrieri professionisti che facevano parte di una casta, pipiltin, organizzata in gradi e specializzazioni. L’unica maniera per migliorare le proprie condizioni di vita nella società azteca era quella di fare una carriera militare.
I cittadini comuni erano guidati dai tiachcahuan e dai calpoleque e venivano irreggimentati in reparti chiamati “calpulli”. In guerra il successo era particolarmente rappresentato dal fare molti prigionieri. Infatti vi erano tipi di guerra create appositamente per questo scopo.
I prigionieri di guerra erano di fondamentale importanza per le città stato azteche. Il motivo è presto detto: servivano per fare offerte di sangue agli dei in modo da ingraziarseli.
Le società guerriere professionistiche azteche erano invece guidate da diversi gradi tra cui si ricordano i Tlatoani, considerati re della città, i Tlacochcalcatl assimilabili a degli Alti Generali, e i Tlacateccatl considerati dei Generali.
I Tlacochcalcatl ed i Tlacateccatl erano posizioni ereditarie, infatti prima di ogni battaglia, ognuno di questi guerrieri nominava il proprio successore in caso di morte sul campo di battaglia.
E’ interessante notare che nella società azteca, anche i sacerdoti potevano prendere parte alla guerra, portando nel mezzo dello sconto immagini ed effigi degli dei e guidando gli importanti riti propiziatori.
L’addestramento di un guerriero azteco
I figli maschi dei cittadini comuni venivano addestrati presso il Telpochcalli, dove apprendevano i rudimenti base dell’arte militare e qualche istruzione di commercio.
I figli maschi dei nobili invece ricevano un addestramento molto approfondito sull’arte della guerra presso il Calmecac. Questo tipo di istruzione era molto sofisticata visto che comprendeva anche altre materie fondamentali: religione, astronomia, calendario, poesia, retorica…
Tutto l’esercito, così come tutta la società azteca, era fortemente stratificato e gradualizzato. Ogni essere umano aveva una funzione ben precisa. Nulla era lasciato al caso seppure era possibile distinguersi e passare di grado.
I guerrieri aztechi
Il grosso dell’esercito, come detto, era formato dai cittadini semplici, ovviamente maschi. In questo ambito i gradi erano pochi ma si passava dai Tlameme che erano dei trasportatori di armi e rifornimenti, per passare poi ai giovani del Telpochcalli e agli yaoquizqueh.
In cima alla piramide di questa parte dell’esercito c’erano quei cittadini che in battaglia erano riusciti a catturare dei prigionieri. Se si riusciva in questa impresa si acquisiva il grado di tlamani e si poteva ambire ad entrare nelle società guerriere insieme ai nobili.
Era dunque possibile una carriera militare anche per i normali cittadini che partiva dal grado di “trasportatore” fino ad arrivare a quello di “catturatore”.
La casta dei nobili era divisa da diversi gradi a seconda del numero di prigionieri che si era catturato. In base a questo numero si aveva diritto di utilizzare degli indumenti onorifici, chiamati tlahuiztli.
Maggiore era il numero di prigionieri catturati e più sgargiante e spettacolare era il tlahuiztli che si poteva sfoggiare durante la battaglia.
La carriera di un guerriero azteco si sviluppava successivamente all’interno della nobiltà: da “Guerriero Aquila” si passava a “Guerriero Giaguaro” e poi a “Otomitl”, “Tosato”, e “Tlacateccatl”.
Le società guerriere azteche
La carriera militare nella società azteca era quindi molto composita: anche i semplici cittadini potevano salire di grado ed entrare a far parte delle società guerriere abitualmente occupate solo da nobili.
Quando poi, si fossero distinti nelle battaglie già come guerrieri aquila o giaguari, avrebbero potuto salire la scala gerarchica fino a arrivare ai massimi gradi.
Ognuna di queste società adoperava un equipaggiamento differente, diversi ornamenti, diversi abiti e diversi pitture sul corpo. Anche ad una prima occhiata ogni guerriero era facilmente identificabile come appartenente ad una determinata società guerriera.
Vediamo qui di seguito alcune di queste società nello specifico andando ad analizzarne peculiarità e segni distintivi al fine di comprendere meglio la milizia azteca.
Aquila e Giaguaro
Gli aquila, quauhtin, e i giaguari, ocelomeh, rappresentavano il primo grado di guerriero professionista ed era dunque la società guerriera più numerosa.
Si distinguevano perché indossavano pelli di giaguari o piume d’aquila ed erano tenuti in grande considerazione nella società azteca seppure il loro grado militare fosse il più basso, per quanto riguarda i professionisti.
Cuextecatl
Questa tipologia di guerriero indossava dei copricapi conici e avevano abiti fatti da piume. Nel loro armamentario era presente il macuahuitl, una sorta di mazza piatta ai cui bordi erano assicurati degli affilatissimi pezzi di ossidiana.
Otomi
Gli Otomi erano particolarmente rinomati per la ferocia in battaglia. Qui però vi è un po’ di confusione storica a proposito del fatto che di questa società facessero parte solo Otomi, ovvero un preciso gruppo etnico che si univa in guerra all’esercito azteco, o se fosse proprio un grado militare specifico dell’esercito azteco.
Tosati
Questa società guerriera era la più prestigiosa e il culmine massimo di una carriera militare partita dal basso. Le cariche superiori erano infatti ereditarie.
I tosati giuravano di non fare mai un passo indietro in battaglia e, nel caso avessero mancato al loro giuramento, venivano uccisi dai loro stessi compagni d’armi.
Le loro teste erano rasate fuorché una lunga treccia sopra l’orecchio sinistro, la testa e la faccia venivano dipinte una metà blu, e l’altra rossa o gialla.